In epoca preistorica e protostorica il territorio di Spoltore doveva già essere abitato, come
testimoniano numerosi ritrovamenti sparsi nelle varie contrade (S.Teresa, Cavaticchi e
lungo Fosso Grande). Nelle epoche successive la valle che ospita Spoltore era costellata
di tanti piccoli abitati rurali che vivevano di agricoltura e allevamento, essendo la vallata
molto fertile e ricca di acqua. Prima della romanizzazione del territorio esistevano inoltre
numerosi punti di riferimento politici e amministrativi e probabilmente, uno di questi,
corrispondente all’attuale Spoltore, divenne, in epoca romana il famoso Municipium di
Angulum. Questo comprendeva anche i paesi di Moscufo e Città Sant’Angelo. Non
esisteva in effetti un vero e proprio centro abitato ma la vita si svolgeva in quei piccoli
abitati che in epoca romana divennero vere e proprie fattorie, definite “ville rustiche”
distribuite sul territorio. Con l’arrivo delle invasioni barbariche questi punti di ricchezza del
territorio vennero conquistati e depredati, divenendo punti di riferimento goti prima,
bizantini poi e infine longobardi. Questi ultimi divengono signori indiscussi del territorio,
naturalizzandosi negli insediamenti e convertendosi infine anche al Cristianesimo. Nei
secoli successivi il territorio viene invaso anche dalle popolazioni saracene che
conquistano, razziandolo, tutto il territorio e che costringeranno le popolazioni della valle a
rifugiarsi sul colle dove attualmente sorge il centro storico di Spoltore. Saranno i franchi,
con Ludovico II, a liberare il meridione d’Italia dai saraceni e ad avviare il potere delle
Grandi abbazie che domineranno sul territorio nei secoli successivi e anche sul patrimonio
agrario di Spoltore. Nel frattempo però la popolazione locale si era preparata a difendersi,
anche dalle successive invasioni ungare, e probabilmente il castello, sorto in questo
periodo sulla sommità del colle, deriva proprio da questa imminente esigenza di difesa.
Solo nel 972 d.C. compare sui documenti storici ufficialmente il “Castrum di Spoltore”
riconoscendolo quindi come insediamento ufficiale, guidato da signorotti locali proprietari
dei terreni agricoli che si succederanno nei secoli successivi insieme alle grandi abbazie
che ne dominano le famiglie. Si tratta di quelle grandi famiglie possidenti che a partire poi
dal ‘400 avvieranno un processo di arricchimento del paese e del territorio tramite i loro
commerci, dei quali ritroviamo i proficui guadagni nella ricchezza dell’architettura palaziale
dell’attuale borgo di Spoltore.
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