L’origine del nome è ignoto. Nella mappa della Plaza de Pescara, disegnata nel 1734 dal genio militare spagnolo durante l’assedio alla fortezza, la località è indicata come Villa Rampa. L’attuale nome potrebbe derivare, perciò, dalla corruzione di ‘rampa’ in ‘raspa’. Meno verosimile è un’origine legata al raspare dei cavalli che risalivano la ripida salita che collegava il pontile esistente sulla sottostante riva sinistra del Pescara alla villa.
In epoca preromana un centro residenziale di notevole interesse è ubicato nel podere Quagliera che ha restituito oltre 40 tombe in due delle quali sono state ritrovate ceramiche di epoca attica (V sec. a. C.).
La presenza di un piccolo nucleo abitato agli inizi dell’Ottocento è documentata nella pratica per l’edificazione della prima chiesa di Villa Raspa dedicata a S. Nicola di Bari. Il 10 agosto 1801, Michelangelo Gaetani, governatore di giustizia di Spoltore, in risposta alla richiesta della Real Camera di S. Chiara di Napoli di verificare il possesso dei requisiti per l’edificazione di una chiesa nelle vicinanze della villa Montani, scrive: “Villa Raspa è distante da q(uest)a sud(ett)a Terra (Spoltore n. d. r.) due miglia e mezzo ed è composta di fuochi dieci, i quali tuttavia van crescendo, e di anime quarantaquattro”. La distanza indicata da Gaetani colloca il nucleo più consistente delle abitazioni intorno all’incrocio delle attuali via Italia e viale Europa, snodo primario della viabilità alla spalle della fortezza di Pescara.